domenica 26 dicembre 2004

Pace e Salute

PACE E SALUTE!
Termina questo primo anno del blog Corsica in Foto, purtroppo non trascorrerò il capodanno a Barcaggio come ho invece fatto gli ultimi due anni, però salvo imprevisti ci andrò ai primi di giugno.

Per chiudere in bellezza questo primo anno vi regalo delle foto di fiori scattate a maggio, iniziando dalle margherite che tapezzavano il piazzale del porticciolo di Barcaggio, poi la foto della più piccola margherita d'Europa (infatti la piantina è dentro una tazzina da caffè), endemica di Corsica e Sardegna, per terminare l'asfodelo maggiore, altro fiore che accomuna le due isole del Mediterraneo.









Infine l'augurio di Buon Anno come si usa in Corsica, PACE E SALUTE!




venerdì 22 ottobre 2004

mulini di Capo Corso

I mulini a vento di Capo Corso

Sulla punta di Capo Corso si trova una concentrazione di mulini a vento, originata certamente dalla ventosità del luogo; si tratta di mulini a torre, di pietra, larghi quanto alti e sormontati certamente da una torretta mobile in legno che ospitava gli ingranaggi e consentiva di orientare le pale secondo la direzione del vento. Per consentire un accesso sicuro qualunque fosse la direzione del vento, le porte erano due, diametralmente opposte. Avendo le entrate a piano terra, l'accesso alla parte superiore era realizzato con una scala interna in pietra.



Due mulini si trovano a Morsiglia, sul monte Rossu, uno è in buono stato e il meccanismo mobile della torretta è esposto davanti al convento di Morsiglia. 



Altri due mulini a vento si trovano affiancati al col de la Serra, nel comune di Ersa, dove esistono ancora le tracce di una mulatiera utilizzata dagli animali da soma che trasportavano i sacchi di cereali.



Sempre al col de la Serra, dalla parte opposta della strada, si trova il mulino Mattei, trasformato negli anni trenta in oggetto di réclame da Louis N. Mattei di Granaggiolo, inventore dell'omonimo amaro Cap Corse Mattei. Al mulino sono state applicate delle ali fittizie e un tetto a punta che certamente non aveva in origine. Il mulino Mattei è diventato una tappa obbligata per chi percorre la strada di Capo Corso, dalla sua terrazza si domina tutta la punta e le isole della Giraglia e di Centuri, l'isulottu Capense. Il mulino Mattei è stato restaurato quest'anno dal Conservatoire du littoral. In alcuni giorni il mulino è aperto e all'interno vengono vendute magliette per sostenere l'attività dell'Associazione.


Altri mulini a vento sono nel comune di Rogliano di cui due sulla Punta di a Coscia dopo il porto di Macinaggio, uno invece è stato trasformato in tomba di famiglia. Il quarto mulino, a S.Bernardino, è in ottimo stato, con macine e tramogge. Un altro mulino, a Tomino, era probabilmente destinato alla molitura delle olive in quanto ci sono ancora grosse macine. La maggior parte dei mulini è stata in funzione sino al 1850.

sabato 2 ottobre 2004

isola Giraglia

L'isola della Giraglia

E' l'estremità nord della Corsica, è la prima ad essere vista arrivando col traghetto a Bastia, è l'ultima a salutarti quando ritorni a casa da una vacanza in Corsica.
Non è molto grande, vista con certe angolazioni sembra un animale preistorico o un rinoceronte che emerge dal mare. E' brulla, verde solo in inverno e in primavera, senza alberi o cespugli, battuta dal maestrale e abitata solo da gabbiani e altri uccelli marini.
Il lato verso terra è di serpentino verde come la costa che ha di fronte, il lato nord invece è simile alle rocce nere del capo dopo Tollare. E' distante circa un miglio da Barcaggio e poco di più da Tollare, molto pescosa, soprattutto per dentici grossi e ricciole, ma non mancano saraghi, occhiate e barracuda.
Il faro funziona in maniera automatica, solo periodicamente viene rifornito di carburante il gruppo elettrogeno, ormai con l'avvento dei GPS i fari non sono più così determinanti per la navigazione.
Sull'isola c'è una torre quadrangolare, risalente al periodo della dominazione genovese e sulla punta sud una piccola madonnina che vista da lontano sembra il corno del rinoceronte.
Per la protezione di flora e fauna sull'isola è vietato lo sbarco, come sulle altre isolette di Capo Corso, Finocchiarola verso Macinaggio e Capense, davanti a Centuri. Sull'isola c'è una sottospecie della lucertola comune podarcis muralis e una minuscola margherita, la più piccola in Europa, presente anche in certe zone costiere della Sardegna.







sabato 11 settembre 2004

tour Santa Maria e altre

La torre Santa Maria

E' una delle torri di Corsica più caratteristiche, costruita a livello del mare, in un piccolo golfo vicino all'isola di Finocchiarola, sul lato est della punta di Capo Corso. Prende il nome da una chiesetta romanica, la cappella Santa Maria, poco distante.
Non esistono strade, ci si arriva solo percorrendo il sentiero dei doganieri, da Macinaggio verso Barcaggio, oppure ovviamente via mare. E' una zona di secche rocciose, da attraversare con molta cautela ma molto pescosa, vi sono soprattutto dentici e ricciole.
La torre è parzialmente crollata ma è stata recentemente consolidata da un'associazione locale.





A poca distanza, proprio sulla punta est del capo, la torre di Agnello e sullo sfondo la Giraglia, con il faro e la torre genovese quadrata.



Dai traghetti che vanno verso Bastia è possibile, magari con l'aiuto di un binocolo, vedere queste torri, ad iniziare dalla Giraglia per finire a quella dell'isola Finocchiarola, subito dopo la torre Santa Maria e poco prima del porto di Macinaggio.

giovedì 2 settembre 2004

Tizzano

Tizzano


Nel sud ovest della Corsica, sulla strada che da Pianottoli sale a Sartene, un chilometro circa prima di quest'ultima, una strada di 12 km. scende sulla costa sino a Tizzano.









E' un piccolo golfo stretto, con un molo dove attraccano barche da pesca, con vecchie case in blocchi di granito rosa e villette nascoste tra la macchia mediterranea. Il piccolo golfo, con fondale sabbioso, è un discreto riparo anche se col mare grosso la risacca è forte.




Sotto il ristorante vicino al molo c'è una piccola spiaggia, un'altra spiaggia più grande è a levante, dove c'è un campeggio. Per il resto sono tutti scogli di granito, la zona è molto pescosa sia per la traina che per la pesca sub. Anche i pescatori del posto, con le reti, prendono cassette di pesce pregiato per il mercato locale.

A circa metà della strada che scende da Sartene c'è il bivio per Cauria, con dolmen e menhir, altri allineamenti di menhir sono poco prima di Tizzano, vicino ad un residence di nuova costruzione. Anche la roccia di granito corrosa dal vento delle foto è poco prima di Tizzano.

sabato 7 agosto 2004

Piana, le calanche

Le calanche di Piana

Sulla costa occidentale, a sud di Porto sulla strada per Cargese, si incontra Piana, definito da Guy de Maupassant il più bel paesino di Francia.
Ma soprattutto belle e interessanti sono le calanche, rocce di granito rosso scolpite dal vento, dalle forme più strane. La strada che da Porto sale verso Piana è stretta e scavata nella roccia, ma merita veramente di essere percorsa.






sabato 19 giugno 2004

La Restonica

La valle della Restonica

Un amico corso, proprietario di un ristorante a Centuri, mi aveva detto che il luogo più bello dell'interno della Corsica era la valle della Restonica: lui, tutti gli anni, al termine della stagione estiva, ci portava in gita la famiglia. Così, incuriosito, ci sono andato e devo ammettere che aveva proprio ragione...
La strada è veramente impervia per una vettura normale, stretta e senza protezioni come quasi tutte le strade della Corsica, però il panorama una volta arrivati è veramente mozzafiato; dal punto dove termina la strada è possibile poi, a piedi, raggiungere alcuni laghetti tra le rocce, utilizzando un tratto del GR20, il famoso sentiero che attraversa quasi tutte le montagne della Corsica.






Nella valle, scavata dalle acqua tra montagne di granito, ci sono enormi pini larici e un grosso tronco, abbattuto da un fulmine, lo si può notare nella seconda foto. Il pino laricio è una sottospecie del pino nero, endemica della Corsica e di alcune zone del nostro meridione come la Sila.
La strada che percorre la stretta valle della Restonica inizia nell'immediata periferia di Corte, la vecchia capitale della Corsica che consiglio vivamente di visitare. Nel torrente, lungo la strada, ci sono laghetti in cui in estate ci si può bagnare o prendere il sole su lisci scogli di granito, un'immersione completa nella natura. 


sabato 12 giugno 2004

Morsiglia, il bar

Bar di Morsiglia



Questo è l'interno di un bar di Capo Corso, con le brocche di acqua per il pastis, qualche stemma e foto della squadra di calcio del Bastia, manca solo il busto di Napoleone... Sui ripiani qualche classico aperitivo italiano, pastis di tutte le marche, amaro Mattei e Cap Corse.


Anziché un pastis si chiede “un casà” il pastis Casanis, quello delle brocche per l'acqua ghiacciata a testa di moro, se poi volete una piccola dose di whisky chiedete “un fetus”, cioè un feto, che sarebbe mezzo baby...o meglio un quarto di dose normale.

martedì 8 giugno 2004

Capo Corso dal mare

La punta estrema di Capo Corso, rocce e acque cristalline...

Oggi vi presento alcune foto dell'estremo nord della Corsica, allineata sul 43° parallelo, quella che da alcuni anni è diventata la mia zona di pesca preferita. Dalle rocce bianche della torre di Agnellu, passando per il serpentino verde estremamente corrugato del Capizzolu, prolungamento di quello della Giraglia, per finire alle rocce nere dopo Tollare, sino al semaforo, ad ovest.
Rocce che si specchiano in un mare azzurro per il fondo sabbioso o cobalto per la posidonia, in un continuo alternersi di sfumature di blu. E sopra il verde del maquis, corbezzoli e mirto, ginepri di Fenicia contorti dal maestrale. Uno spettacolo che si può ammirare solo costeggiando con una barca o percorrendo il vecchio sentiero dei doganieri che corre proprio sulla cresta delle rocce.








Le foto sono state tutte scattate dalla barca, pescando alla traina, a fine maggio.


sabato 5 giugno 2004

Barcaggio, spiaggia

Barcaggio, maggio 2004

E' noto che nella spiaggia di Barcaggio, escluso i mesi di luglio e agosto, i bovini siano più numerosi degli umani, anche se ne hanno le stesse abitudini, coricarsi al sole per una sana “tintarella”...





Le mucche, coricandosi sui mucchi di posidonia strappata dalle mareggiate invernali, ne respirano l'aria carica di iodio a pieni polmoni. Anche il toro si rilassa, concedendosi alle foto dei turisti che percorrono il sentiero dei doganieri a ridosso della spiaggia.




mercoledì 12 maggio 2004

Argentella

Al campeggio Morsetta, all'Argentella, sono capitato quasi per caso nel 1982. Eravamo una diecina di amici, ragazzi e ragazze, con tre tende a 4 posti che avevo acquistato usate in un campeggio di Laigueglia. Sbarcati a Calvi, eravamo scesi lungo la costa occidentale sino ad arrivare lì, in una spiaggia di ciottolini multicolori dove avevamo piazzato le tende proprio a ridosso della duna di ciottoli ammucchiati dalle mareggiate. Era un ambiente molto spartano, senza piazzole delimitate, con una pizzeria che aveva già chiuso (eravamo ai primi di settembre) e docce con acqua troppo calda o fredda..

Ma a noi interessava poco, ci eravamo messi proprio vicini al mare, con davanti un grosso cespuglio di mortina in cui avevamo installato cucina e tavolo da pranzo. Il primo contatto col mare, appena montate le tende, ci aveva lasciati esterefatti. Sembrava di entrare in un acquario tropicale, tanti erano i pesci e le varietà rappresentate: illuminati dal sole pomeridiano grossi banchi di “musciui” e di grosse occhiate nuotavano a mezz'acqua, sul fondo di ciottoli e sabbia c'erano mormore e triglie, più al largo tra gli scogli saraghi, tanute e interi battaglioni di salpe. Non mancavano i drappelli di cefali tacca d'oro che esploravano la sabbia e al limite della visibilità alcune occhialute orate... il paradiso del pescatore.
Gli altri campeggiatori erano quasi tutti tedeschi, che limitavano l'attività subacquea a fiocinare polpi, mentre mogli e figlie prendevano il sole completamente nude. Come nude entravano ed uscivano dal blocco servizi e doccie, sorridenti e col rotolo di carta igienica in mano... 

Ho passato parecchie vacanze di pesca all'Argentella, con amici spesso diversi, ma con ricordi indimenticabili che potrebbero riempire un intero libro. Mi riprometto sempre di tornarci, magari solo per dare un'occhiata e salutare i vecchi amici rimasti, ma forse mi trattiene il rimpianto per degli anni che non ho più e che certo non tornano.