martedì 30 marzo 2004

Cauria, dolmen e menhir


La visita a Filitosa mi aveva affascinato, anche grazie al fatto che non c'era quasi gente nel sito, a cui si accede però da un piazzale asfaltato e da un ingresso con biglietteria. Cauria invece mi ha lasciato senza fiato, mi sono trovato catapultato all'età del bronzo con bestiame al pascolo allo stato brado, c'era anche una mucca che aveva appena partorito con un vitello vicino ancora legato dal cordone ombelicale... a parte la mia auto ferma su uno sterrato che di li non si vedeva, niente rivelava che si era ai nostri giorni, nessuna casa, nessun manufatto se non bassi muretti a secco.

Per primo ho incontrato un allineamento di menhir, poi dopo essermi arrampicato su alcuni scalini di legno contro il tronco di una quercia da sughero per scavalcare una staccionata, ho trovato un sentiero che conduceva ad un secondo allineamento di menhir, questi ultimi in un boschetto di cerri. Dopo aver scattato le foto sono tornato verso l'auto seguendo un altro sentiero tra i prati e lì, su un rialzamento del terreno, ho trovato il dolmen.





E' difficile dire cosa si prova, vedendo queste lastre di granito rosa e pensare con quali attrezzi primitivi sia stato realizzato... e quale ne sia stato l'uso, certamente rituale, per cui è stato costruito. Certo in epoca più recente può essere stato utilizzato da qualche pastorello per ripararsi da un acquazzone, ma non ne era certo lo scopo originario...




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