venerdì 22 ottobre 2004

mulini di Capo Corso

I mulini a vento di Capo Corso

Sulla punta di Capo Corso si trova una concentrazione di mulini a vento, originata certamente dalla ventosità del luogo; si tratta di mulini a torre, di pietra, larghi quanto alti e sormontati certamente da una torretta mobile in legno che ospitava gli ingranaggi e consentiva di orientare le pale secondo la direzione del vento. Per consentire un accesso sicuro qualunque fosse la direzione del vento, le porte erano due, diametralmente opposte. Avendo le entrate a piano terra, l'accesso alla parte superiore era realizzato con una scala interna in pietra.



Due mulini si trovano a Morsiglia, sul monte Rossu, uno è in buono stato e il meccanismo mobile della torretta è esposto davanti al convento di Morsiglia. 



Altri due mulini a vento si trovano affiancati al col de la Serra, nel comune di Ersa, dove esistono ancora le tracce di una mulatiera utilizzata dagli animali da soma che trasportavano i sacchi di cereali.



Sempre al col de la Serra, dalla parte opposta della strada, si trova il mulino Mattei, trasformato negli anni trenta in oggetto di réclame da Louis N. Mattei di Granaggiolo, inventore dell'omonimo amaro Cap Corse Mattei. Al mulino sono state applicate delle ali fittizie e un tetto a punta che certamente non aveva in origine. Il mulino Mattei è diventato una tappa obbligata per chi percorre la strada di Capo Corso, dalla sua terrazza si domina tutta la punta e le isole della Giraglia e di Centuri, l'isulottu Capense. Il mulino Mattei è stato restaurato quest'anno dal Conservatoire du littoral. In alcuni giorni il mulino è aperto e all'interno vengono vendute magliette per sostenere l'attività dell'Associazione.


Altri mulini a vento sono nel comune di Rogliano di cui due sulla Punta di a Coscia dopo il porto di Macinaggio, uno invece è stato trasformato in tomba di famiglia. Il quarto mulino, a S.Bernardino, è in ottimo stato, con macine e tramogge. Un altro mulino, a Tomino, era probabilmente destinato alla molitura delle olive in quanto ci sono ancora grosse macine. La maggior parte dei mulini è stata in funzione sino al 1850.

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